Da sempre, nello scenario contadino, l’asino, detto anche somaro o ciuccio, è stato il fedele compagno dell’uomo, contadino o mercante che fosse. Simbolo di umiltà e tenacia ha sempre aiutato l’uomo nelle fatiche di tutti i giorni , costituendo la spina dorsale dell’economia rurale fino all’avvento della motorizzazione.
Nella sua umiltà, l’asino era il “cavallo povero” dei contadini. Essi, infatti, lo preferivano al cavallo, in quanto aveva le stesse funzioni del nobile quadrupede, con la sola differenza che era meno costoso, poiché si accontentava di poco dal punto di vista alimentare. Forse la ignobile considerazione del tenero animale lo ha portato ad essere bistrattato, dispregiato e, peggio ancora, bastonato da tutti. Ma chi avrebbe mai immaginato che proprio quel buffo animale, dal colore grigiastro e con le orecchie lunghe, un giorno avrebbe gareggiato in un palio come ha sempre fatto il suo antagonista cavallo?
A Guardavalle, cittadina a cavallo tra due province, l’asino, gareggia da ben otto edizioni in quella che ormai è diventata una tradizione, il “Palio del Ciuccio”.
Guardavalle chiama a raccolta le sue contrade per fronteggiarsi e gareggiare con la collaborazione del nostro amico ciuccio.Le contrade si sfideranno nella corsa, il Palio, ma anche in abilità, discipline di lotta e abilità che hanno rappresentato il medioevo.